Parco di Capanne di Marcarolo
Primo ritrovo ore 9:00 Piazza Coppi a Serravalle Scrivia
secondo ritrovo ore 9:15 Parcheggio nuovo sotto al Forte a Gavi
Partenza ore 10:00 c.a. dal Sacrario della Benedicta
Percorso: Benedicta - Cascina Moglioni - Pendici ovest Bric Arpescella - monte Tugello e ritorno
Lunghezza km 10 c.a.
Dislivello m. 360 c.a.
- Difficoltà: media – nella parte finale il percorso diverrà più impegnativo con alcuni passaggi sulle rocce
Tempo previsto 4 ore escluso le soste
Pranzo al sacco
Rientro previsto entro le 18:00
Il video del percorso
PREVISIONI METEO (TEMP. MAX 10 GRADI)
LE FOTO DELLA GITA SONO QUI
Un po’ di storia…
Nella primavera del 1944, tra le città di Genova e Alessandria, operavano due brigate partigiane: la terza Brigata Garibaldi Liguria e la Brigata Autonoma Alessandria. Tra il 3 e il 6 aprile, appoggiati da quattro compagnie italiane della Guardia Nazionale Repubblicana e da un reparto del reggimento di Granatieri di stanza a Bolzaneto, i reparti tedeschi accerchiarono la zona del Tobbio e il 6 aprile iniziarono ufficialmente gli scontri armati. Mentre la terza Brigata Garibaldi Liguria cercò di rompere l’assedio dividendo i propri uomini in piccoli gruppi, la Brigata Autonoma Alessandria cercò una disperata difesa alla Benedicta. Il monastero della Benedicta venne minato e fatto esplodere. Le forze partigiane ebbero 147 morti, poi sepolti in una fossa comune. Tra questi, 75 partigiani catturati furono fucilati dai Granatieri Repubblichini comandati da un ufficiale tedesco. Si salvò solo Giuseppe Ennio Odino, ritenuto morto.
Una parte dei partigiani catturati fu trasferita nel carcere genovese di Marassi, mentre altri furono inviati a Novi Ligure. I renitenti alla leva accolsero l’invito delle SS a costituirsi per ottenere il condono della pena, ma furono poi deportati in Germania. 140 su 351 moriranno nei lager Tedeschi. Altri 17 partigiani fatti prigionieri durante il rastrellamento furono fucilati il 19 maggio nei pressi del Passo del Turchino in quella che sarà poi ricordata come la Strage del Turchino. Nelle intenzioni dei tedeschi l’eccidio doveva far crollare nella popolazione il sostegno alla Resistenza, ma il numero dei morti e la particolare efferatezza delle esecuzioni, oltre all’inganno nel far costituire i giovani che stavano fuggendo dalla chiamata alle armi, ebbero l’effetto opposto aumentando l’odio della popolazione locale nei confronti dei fascisti repubblicani e delle truppe tedesche.
Oggi la vecchia Abbazia è un complesso monumentale. Tra il 2000 e il 2009 è stato costituito il Sacrario dei Martiri della Benedicta.
Il Capitano Mingo e la Resistenza nella Valle dell’Orba