Ritrovo Piazza Coppi a Serravalle Scrivia ore 10
Partenza stazione F. S. di Ronco Scrivia ore10 e 30 c.a.
Sviluppo: Ronco S. - Cascine - M.te Reale e ritorno
Dislivello m.570 c.a.
Tempo 3 ore andata e ritorno (escluso le soste)
Difficoltà T/E
IL Monte Reale è situato all'estrema propaggine occidentale del Parco Naturale Regionale dell'Antola, sullo spartiacque tra la Val Vobbia e la Valle Scrivia. Il Monte Reale domina a Nord Isola del Cantone e la Valle Vobbia, a Sud Ronco Scrivia(GE) e la ValleScrivia.
Il
Monte Reale è sicuramente il monte più "panoramico" dell'intera
ValleScrivia, frequentato, in ogni periodo dell’anno, da tantissimi
appassionati della montagna. Per gli amanti del trekking la salita è
una bella escursione nella natura, facile ed alla portata di tutti,
bambini compresi.
In
vetta nei sec. XI-XIII sorgeva un'importante castello da tempo
scomparso, tra il 1858 e il 1868 fù eretto l'attuale Santuario,
dedicato a N.S. di Loreto, di notevoli dimensioni e ben proporzionato
nelle forme. Adiacente la chiesa si trova un ampio rifugio incustodito,
ottimamente attrezzato e sempre aperto a tutti. Nuova la zona notte con 8 confortevoli posti letto.
Dal Monte Reale si gode di uno splendido panorama, lo sguardo spazia a
360° dall'Antola ai monti e mare di Genova, alle Alpi marittime
M.Bianco, M.Rosa, fino alle dolomiti dell'Adamello e del Brenta.
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Descrizione del percorso:
Partendo
dalla piazza della stazione di Ronco S.(324 mt s.l.m.) si attraversa il
ponte monumentale e, appena superato il voltino sotto la ferrovia e
autostrada, si gira sulla destra in salita e dopo una decina di metri a
sinistra seguendo il segnavia due triangoli gialli. Il sentiero sale in parte su asfalto in parte su ciottolato; dopo circa 1,2 Km si arriva alla
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località Cascine. Superato il cartello "Cascine" si imbocca sulla sinistra la stradina in salita
tra le case e, oltrepassato l'abitato, si continua su strada in cemento
e poi su sterrata; dopo pochi minuti si arriva a una graziosa cappelletta votiva (1,9 Km). Si prosegue sull'ampio sterrato e dopo poche decine di metri si incontra la partenza della nuova teleferica di servizio
per M.Reale; continuando, immersi in suggestivi boschi di castagno,
inizialmente in modo dolce poi più impegnativo, si passa sotto i cavi della teleferica
e dopo poche decine di metri si raggiunge un punto panoramico,
roccioso, soleggiato e privo di alberi. Quì si può proseguire in piano
rientrando nel bosco oppure salire per la scorciatoia
sul costone roccioso, fino a ricongiungersi con il sentiero più in alto
dove ricomincia la vegetazione. Lungo questo facile tratto ricoperto da
piante di timo che profumano intensamente l'aria, si può ammirare uno
splendido scorcio sul mare e sulla Vallescrivia. Riconquistato il bosco
si entra nell'area del Parco Naturale Regionale dell'Antola. Continuando a salire, oltrepassato un portale
della teleferica e alcuni tornanti, si incrocia, per la terza volta, la
teleferica e, dopo pochi metri, il contrafforte roccioso di sud-ovest
detto Costa del Fontanino; in questo punto sulla destra del sentiero, fino ad alcuni decenni fa, esisteva una sorgente (fontanino). Superato un piccolo canalone si raggiunge il bivio con il sentiero che sale dal Minceto(3Km). Oltrepassato il bosco, poco prima di arrivare alla cima e qualche metro sulla destra di uno stretto tornante, si può scorgere l'uscita di una piccola galleria
scavata nella roccia(3,1 Km). Si tratta di una delle tre gallerie
fatte scavare alla fine del 1600 dal conte di Ronco Scrivia, Carlo
Spinola, alla ricerca di inesistenti giacimenti d'oro; l'ingresso si trova più a monte, a destra, nella zona attrezzata con tavoli e panche. Una di queste gallerie, lunga una settantina di metri, si spinge fin sotto la chiesa.
Un ultimo brevissimo tratto, una piccola madonnina incastonata nella roccia, e si arriva al rifugio.
Un po' di storia
In vetta sorgeva un'importante castello rintracciabile fin dal XII sec. in documenti dove compare con nomi via via diversi: Monteliario, Monteliaro, Montanario, Montegiaro e Monteggià., era considerato il maggior caposaldo, praticamente inespugnabile, di tutta l'area appenninica a cavallo tra Genova e la pianura padana.Del castello di Monte Reale rimangono oggi solo poche tracce della cisterna
Nell'anno 1858 furono iniziati i lavori di riedificazione della cappella di Monte Reale, dedicata a N.S. di Loreto, sulle fondamenta di quella costruita precedentemente(1836) e già completata nelle strutture perimetrali. La cappella di notevoli dimensioni e ben proporzionata, conserva sopra l'unico altare una bellissima statua in marmo donata dal sig. Giuseppe Guglielmini in occasione dell'inaugurazione nel 1868.
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